mercoledì 28 marzo 2012

La Fine e la Luce

Il viaggio nella fantascienza, dall’ultimo post pubblicato, ha subito una brusca battuta d’arresto. Si è tornati alla scienza, e a dire il vero non è stato un romanzo fantastico ispirato all’Enterprise, ma una precisa serie di messaggi e di illuminazioni che non potevo (e sentivo di non poter tenere) solo per me e, grazie alla Rete, ho provato a divulgare a tutti sperando che un qualche “cybernauta” avesse potuto trarne spunto costruttivo.

Si… Kirk ha deciso di fermarsi… E’ stanco di gridare nel deserto delle idee (che il più grande ed il più desolato che possa esistere…). Forse continuerà con esempi concreti ed allegorie, com’era (e com’è) suo proposito, ma non prima d’aver lanciato il suo ultimo messaggio all’Umanità intera… Non prima d’aver squarciato, a suo modo, le tenebre costituite da una grande bugia: l’economia del mondo c.d. “avanzato”

Fisica ed Economia sembrano mondi dissimili ed inconciliabili, il primo cerca di comprendere “cosa la Natura ci dice”, il secondo sembra prodigarsi nella costruzione d’un benessere duraturo per una nazione e, solo nei più alti ed illuminati suoi rappresentanti, per l’intero Genere Umano.

Eppure, non è così…  I suddetti mondi sono più vicini di quanto si pensi perché il secondo non può che obbedire alle ferree leggi del primo e perché l’ambiente su cui lavorano nei rispettivi ambiti coincide: la Terra ed il suo delicato equilibrio!...

Sin da quando ha cominciato a costruire attrezzi, approfittando del suo grande cervello e delle sue mani libere, l’Uomo ha cominciato a piegare la Natura ai suoi voleri, cercando di affrancarsi dalla fatica, dalla fame, dal freddo e da tutte le insidie ambientali. Cominciò da cacciatore, poi divenne agricoltore, allevatore, costruttore. Nel frattempo la sua intelligenza cresceva e cominciò a capire sempre più profondamente che la Natura gli forniva ulteriori energie per essere ancor più libero dalla fatica, dalla fame, dal freddo e dalle insidie ambientali… Scoprì il fuoco, la metallurgia, la muratura e le sue potenzialità costruttive crebbero… Costruì macchine per affrancarsi dalla fatica fisica e le perfezionò di giorno in giorno… Divenne capace di pensiero simbolico e da quel momento, in un crescendo quasi esponenziale soddisfò i suoi bisogni primari e puntò a soddisfare quelli secondari (o “voluttuari” che dir si voglia)… Divenne “Re della Terra” e in questo progressivo liberarsi da schiavitù perse il contatto con la sua unica astronave: la Terra stessa…

Questa perdita di contatto è ascrivibile al fatto che, ad un certo punto della sua storia, il Genere Umano iniziò a disporre di fonti d’energia che gli sembrarono inesauribili (carbone, petrolio, materiale fissile per l’energia nucleare) e gli attribuì un valore economico… Fu un periodo di grande crescita che ebbe inizio con la “Rivoluzione Industriale” per arrivare sino ai giorni nostri, dove, a partire dalla profonda crisi del 1929, iniziammo a comprendere che c’era qualcosa di profondamente sbagliato e qualcuno cominciò a pensare… Il denaro, forse, poteva comprare tutto, ma non poteva creare dal nulla risorse esaurite! Il 1929 fu la prima, durissima, lezione che il Genere Umano subì: il valore economico del dollaro era stato completamente divorato da un eccesso di liberismo, ne seguirono fallimenti a catena e la presa di coscienza che bisognava “cadere” e “ricostruire”… La moneta non generava ricchezza da sola, senza una propensione al risparmio e senza essere collegata a beni reali e durevoli che rappresentassero concretamente la sua “stabilità di valore”… Il mondo ripartì con nuove regole che garantirono benessere per quasi ottant’anni… Sino ad oggi, sino al 2008, quando un’altra profonda crisi s’è profilata all’orizzonte e stavolta vestita anche di danni ambientali dovuti all’azione antropica.

Se nel 1929 il problema fu quello d’aver attribuito alla moneta poteri che non erano suoi, adesso il problema è diverso: non solo le potenzialità della moneta sono giunte al secondo culmine (anche adesso, come allora, non genera ricchezza da sola), ma l’Economia si è scontrata con la Fisica: questo concetto sembra appannaggio della mente d’un folle, ma, ahimè, quello che verrà dopo rappresenta la nuda e cruda realtà che ci impone di compiere un’indifferibile svolta d’approccio.

In Natura non esiste alcuna trasformazione che non consumi, in modo irreversibile, una certa quantità d’energia. E’ il cosiddetto “Secondo Principio”, per il quale “L’entropia (o disordine) dell’Universo non può mai diminuire”.

Condizioni speciali, come è avvenuto sulla Terra, possono rallentare la suddetta tendenza, creando ambienti più o meno organizzati che, nelle loro espressioni più alte, assumono l’aspetto di sistemi viventi nei quali appaiono intelligenze e civiltà, ma il tutto resta scandito dall’inesorabile ritmo del “Secondo Principio” e dai suoi tempi, più o meno lunghi, di transizione al disordine.

Sembra un messaggio apocalittico, ma non ci sarebbe da preoccuparsi per l’immediato futuro: da quanto recitano profonde equazioni, il sistema sarebbe stato “programmato” per sopravvivere molti anni, a meno di non introdurre in lui aumenti d’entropia troppo vertiginosi e, proprio per questo, caotici e incontrollabili a livello profondo.

Purtroppo, sembra proprio quello che sta accadendo e l’economia basata sulle attuali regole, pare che ci stia mettendo il fatidico “carico da undici”.

La società attuale “trasforma” e “consuma” in un continuo crescendo e da questo meccanismo si trae profitto (la fatidica “crescita”), accumulando moneta in maniera quasi sempre non uniforme tra stati “sovrani”. Ma altri stati si affacciano alla “voglia di benessere”: Cina, India, Sud-Est asiatico, America Latina, Africa e tutti con un inesorabile bisogno d’energia per “trasformare” e “consumare”, stando all’attuale modello di sviluppo. Le risorse fossili, purtroppo, non sono infinite… Contenute nel pianeta Terra sono per ovvia conseguenza limitate ed anche se arrivassimo a sfruttare l’energia da fusione nascosta nell’idrogeno o nel deuterio dei mari (definita da tanti “inesauribile e pulita”), la stessa non potrà non sortire un aumento di temperatura globale, giacché, per l’inesorabile “Secondo Principio”, non esiste fisicamente una macchina perfettamente efficiente… L’idrogeno trasformato in elio genera energia sotto forma di disordinate particelle veloci e, comunque, il bilancio energetico complessivo sarà in perdita, perché due nuclei di deuterio sono più “pesanti” (contengono più energia spendibile) di un nucleo di elio. Di questa differenza, una parte verrà sfruttata, un’altra sarà irrimediabilmente persa come aumento del disordine complessivo (entropia) e nessuna moneta potrà mai rimpiazzare la perdita.

Ecco lo scontro tra Economia e Fisica: il modello del “consumismo infinito” è fisicamente insostenibile sul lungo termine e un nuovo modello di sviluppo dovrà puntare al raggiungimento d’un equilibrio stabile, dove la moneta è solo “merce per comprare altra merce”, senza alcun valore intrinseco, ma solo per rappresentare un “baratto simbolico”. La cosa non piacerà certo agli attuali teorici dell’economia, ma è il giusto epilogo, se si vuol evitare una catastrofica corsa verso l’autodistruzione.

Risorse limitate costano sempre di più man mano che diminuiscono per lo sfruttamento e questo maggior costo intaccherà per prime le propensioni al risparmio, lo stato sociale e la previdenza (pubblica o privata che sia) delle democrazie stabili (del resto, sono le più facili da intaccare, perché ben definite nei quadri normativi dei singoli stati). Anche una risorsa energetica potenzialmente illimitata (l’energia da fusione nucleare), se sfruttata in modo dissennato, porterà ad un aumento dell’entropia (riscaldamento globale) con analoghe ed inesorabili conseguenze distruttive, lo si è quasi matematicamente dimostrato pochi paragrafi fa.

Che fare? Sembra comunque un inevitabile apocalisse, ma a mio avviso siamo ancora in tempo: i semi ci sono e sono rappresentati dal forte sviluppo delle energie rinnovabili e dalla sempre maggior attenzione alle problematiche ambientali, ma il percorso è ancora lungo e, ora come ora, tre cose si profilano all’orizzonte:

·         arginare la corsa dissennata ai consumi: l’esigenza fondamentale è la “sostenibilità”, non la “crescita”, giacché quest’ultima rappresenta il solo (e banale) aumento di valore di monete locali che, prima o poi diverranno inutili (il “consumismo infinito” è fisicamente insostenibile sul lungo termine e l’accrescimento del valore globale della moneta altro non è se non la sua più bieca espressione, anzi, si potrebbe affermare che la crescita del valore globale della moneta è direttamente collegato alla distruttiva crescita di entropia del sistema);
·         sprecare meno, ricorrendo alle enormi potenzialità offerte dalle Reti di comunicazione (Internet è ubiqua ed i server consumano sempre meno energia), dall’Ingegneria, dalla ricerca scientifica e dagli accordi di amicizia e cooperazione tra stati (telematica, telelavoro, automazione della Pubblica Amministrazione, infrastrutture sostenibili, nuovi materiali, programmi di sviluppo sostenibile, scolarizzazione, rispetto reciproco, non belligeranza etc.);
·         puntare sulle fonti rinnovabili d’energia e riscoprire, alla luce delle moderne tecnologie, il grande valore dell’agricoltura, che non è la “sorella povera” dell’industria, ma l’unico modo di produrre ricchezza vera (giacché ottenuta utilizzando i principi costruttivi insiti nelle fonti più rinnovabili e disponibili che esistano, quali Sole, Terra, Aria ed Acqua).

Sono concetti profondi, di respiro non nazionale od europeo, ma mondiale… La sostenibilità non è una esigenza di questa o quella nazione, ma dell’intero pianeta!... Forse è cominciata la fine d’un’epoca che prefigura l’inzio, per tutti, d’un nuovo modo di vivere in pace!...

E’ la Pubblica Amministrazione, con la sua profonda e neutrale etica costruttiva che, piaccia o non piaccia, è in grado di indicare il nuovo percorso ad una Politica e ad un’Economia alquanto disorientate

Kirk è tornato per sempre sulla Terra e lavorerà in tal senso col suo equipaggio di uomini liberi e illuminati!…

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